Negli anni ho provato alcune soluzioni economiche per il cambio dei filtri e come tutti ho sofferto della non parafocalità, perciò tra un filtro e l’altro bisogna mette in conto alcuni secondi per la nuova messa a fuoco.
Anche le soluzioni più costose presenti in commercio sono a mio avviso piuttosto inefficenti,sotto questo aspetto, in quanto allontanando parecchio il filtro non permettono di lavorare e fuoco fisso neppure i set migliori come i baader.
Recentemente mi è venuto in mente di costruire un porta filtri con
un profilo estremamente ridotto che mi permettesse di avvicinare
quanto più possibile il filtro al sensore.
L’intuizione è molto banale, anzi.. quasi ovvia.
Osservando il grafico che schematizza questo fenomeno in modo molto semplice; è piuttosto evidente come il difetto aumenti linearmente con la distanza dalla lente.
Da qui l’idea.
Infine confrontando il portafiltri al raccordo originale si nota come si rubano veramente pochi mm al raccordo lato focheggiatore.
Il filtro ora è a cira 10mm dal sensore mentre prima, per le mie configurazioni ero sempre sopra i 60.
Sulla slitta ho montato anche un economico infrarosso da macchina fotografica, pagato pochi centesimi di dollaro semplicemente tagliandolo con un diamante da vetraio.
E anche qua un grande miglioramento è a fuoco! (dai non del tutto ma sono filtri che non c’entrano nulla l’uno con l’altro)
Ricapitolando ora la slitta è attrezzata con i filtri rgb della Edmund Optics da 12,5mm +
un filtro ir da macchina fotografica.
Paragonando le curve di risposta delle 3 frequenze ai filtri di riferimento(quelli a destra), è evidente che i canali G e B rispondono peggio ma tutto sommato anche una camera relativamente sensibile come la dmk 021 si comporta bene. Se infine consideriamo i costi…. l’esperimento è promosso a pieni voti.